La Sicilia, terra di sole e di ricchezze naturali, è un polo d’eccellenza nella produzione di frutta secca. Mandorle, pistacchi, nocciole e noci trovano un habitat ideale nel clima mediterraneo dell’isola, il quale offre condizioni favorevoli alla crescita di queste colture.
Negli ultimi anni, la filiera della frutta secca ha registrato una crescita significativa, spinta non solo dalla domanda interna ma anche dall’interesse crescente dei mercati esteri.
Approfondiremo la tematica con Federico Pucci di Sistemi & Consulenze con il quale esploreremo le opportunità di mercato che si presentano alle aziende siciliane del settore, illustrando i principali requisiti obbligatori e di volontari che le organizzazioni alimentari devono rispettare per assicurare la sicurezza, qualità, autenticità dei prodotti.
Opportunità di Mercato
Il mercato globale della frutta secca è in espansione, alimentato da tendenze salutistiche che incoraggiano il consumo di snack naturali e nutrienti. Secondo recenti studi di settore, ci si aspetta che il mercato della frutta secca cresca a un tasso annuo composto del 5-6% nei prossimi cinque anni.
In questo contesto, la Sicilia ha l’opportunità di posizionarsi come fornitore di frutta secca di alta qualità grazie alla sua tradizione e al suo know-how nella coltivazione e trasformazione di questi prodotti.
Le esportazioni siciliane di frutta secca hanno mostrato un incremento notevole, con particolare attenzione ai mercati europei e nordamericani. I consumatori di questi paesi sono sempre più attratti dai prodotti biologici e locali, e le aziende siciliane possono trarre vantaggio da questa opportunità offrendo prodotti autentici, tracciabili e dotati di valore aggiunto.
L’industria della trasformazione, come ad esempio la produzione di farine o paste di mandorle, pistacchio di Bronte, sta emergendo come un settore chiave per ampliare l’offerta e generare profitto.
Materie prime e semi-lavorati molto ricercati da mercati di alto livello dei settori bakery e gelateria.
Requisiti obbligatori per le aziende alimentari
Sono molteplici i requisiti comunitari che le organizzazioni del settore devono rispettare per assicurare l’immissione in commercio alimenti sicuri correlati al rischio di questi prodotto. Vediamone i principali:
- Regolamento (CE) n. 178/2002: Questo regolamento stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare. È il fondamento della politica di sicurezza alimentare dell’UE, stabilendo che gli alimenti immessi sul mercato devono essere sicuri e che gli operatori del settore alimentare sono responsabili della sicurezza degli alimenti che producono, trasportano, immagazzinano o vendono.
- Regolamento (CE) n. 852/2004: Questo regolamento riguarda l’igiene dei prodotti alimentari. Stabilisce le norme generali per gli operatori del settore alimentare in materia di igiene, comprese le condizioni e le misure necessarie per garantire la sicurezza e l’igiene degli alimenti in tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione. Include anche requisiti per la produzione primaria, il trasporto, lo stoccaggio e la vendita al dettaglio.
- Regolamento (UE) n. 1169/2011: Questo regolamento riguarda l’informazione ai consumatori sui prodotti alimentari. Esso stabilisce i principi, i requisiti e le modalità di informazione sugli alimenti, in particolare per quanto riguarda l’etichettatura, per consentire ai consumatori di fare scelte consapevoli e utilizzare gli alimenti in modo sicuro, tenendo conto di considerazioni sanitarie, economiche, ambientali, sociali e etiche.
- Regolamento (CE) n. 2073/2005: Questo regolamento stabilisce i criteri microbiologici per i prodotti alimentari. Definisce i criteri di sicurezza alimentare per determinati microrganismi, come Salmonella e Listeria, e stabilisce le azioni da intraprendere quando questi criteri non sono rispettati. È uno strumento importante per garantire che gli alimenti non presentino rischi inaccettabili per la salute pubblica a causa della contaminazione microbica.
- Regolamento (CE) n. 915/2009: Questo regolamento modifica il regolamento (CE) n. 2073/2005 per quanto riguarda i criteri microbiologici applicabili agli alimenti pronti al consumo contenenti Listeria monocytogenes. Introduce criteri più rigorosi per la presenza di questo patogeno in alimenti che non supportano la crescita del microrganismo, al fine di garantire un livello elevato di protezione della salute pubblica.
- Regolamento (CE) n. 396/2005: Questo regolamento riguarda i livelli massimi di residui di pesticidi negli o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale. Stabilisce i limiti massimi di residui (LMR) per i pesticidi autorizzati nell’UE e per i pesticidi non autorizzati, ma per i quali è stato stabilito un LMR di default. L’obiettivo è proteggere i consumatori dall’esposizione a livelli eccessivi di residui di pesticidi e garantire che gli alimenti siano sicuri per il consumo.
L’Importanza delle Certificazioni
Per le aziende che operano nel settore della frutta secca, ottenere le giuste certificazioni è fondamentale per accedere ai mercati più esigenti. Queste attestazioni volontarie, rilasciate da organismi terzi a seguito di valutazione periodiche sono delle assicurazioni per la qualità, sicurezza e autenticità dei prodotti immessi sui mercati.
Le certificazioni alimentari sono strumenti fondamentali per garantire la sicurezza, la qualità e la conformità dei prodotti alimentari. Di seguito una descrizione dettagliata delle principali certificazioni menzionate:
- ISO 22000. ISO 22000 è uno standard internazionale sviluppato dall’International Organization for Standardization (ISO) che specifica i requisiti per un sistema di gestione della sicurezza alimentare. È applicabile a tutte le organizzazioni della filiera alimentare, dalla produzione primaria alla trasformazione, al trasporto e alla vendita al dettaglio. L’obiettivo della norma è quelli di garantire la sicurezza alimentare lungo tutta la catena di approvvigionamento, identificando e controllando i pericoli legati alla sicurezza alimentare. Gli elementi chiave comprendono: approccio sistematico alla gestione dei rischi (HACCP). Integrazione con altri standard di gestione, come ISO 9001 (qualità). Focalizzazione sulla comunicazione e sul miglioramento continuo. Tra i vantaggi troviamo il riconoscimento internazionale, miglioramento della gestione dei rischi e maggiore fiducia dei consumatori.
- FSSC 22000 (Food Safety System Certification 22000). FSSC 22000 è uno schema di certificazione basato su ISO 22000, ma con requisiti aggiuntivi specifici per il settore alimentare, tra cui le ISO/TS 22002. È riconosciuto dalla Global Food Safety Initiative (GFSI). Obiettivo dello standard è quello di fornire un framework completo per la gestione della sicurezza alimentare, adatto a organizzazioni di tutte le dimensioni. Gli elementi chiave sono l’iIntegrazione con la norma ISO 22000 con requisiti specifici per il settore ISO/TS 22002 (ad esempio, programmi di prerequisiti – PRP). Copertura di tutte le fasi della catena di approvvigionamento alimentare. Tra i vantaggi possiamo citare il riconoscimento GFSI, adattabilità a diversi settori alimentari e miglioramento della conformità normativa.
- BRCGS Food (Brand Reputation Compliance Global Standard Food). BRCGS Food è uno standard globale per la sicurezza alimentare sviluppato inizialmente dalla British Retail Consortium (BRC). È uno degli standard più diffusi e riconosciuti a livello internazionale, soprattutto nel settore della vendita al dettaglio. Il suo obiettivo è quello di permettere di garantire la sicurezza, l’integrità e la qualità dei prodotti alimentari, con particolare attenzione alla conformità legale, autenticità e alla tutela del consumatore. Gli elementi chiave possono essere riassunti in applicazione del Sistema HACCP o HAPRC. Programmi di prerequisiti (PRP) per l’igiene e la sicurezza. Gestione della qualità e controllo dei processi. Requisiti specifici per la tracciabilità e la gestione delle non conformità. Tra i vantaggi troviamo il riconoscimento GFSI, accesso ai mercati internazionali e miglioramento della reputazione aziendale.
- IFS Food (International Featured Standards Food). IFS Food è uno standard sviluppato per garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti alimentari, con particolare attenzione ai processi di produzione e alla conformità ai requisiti dei retailer. È ampiamente utilizzato in Europa. L’obiettivo è quello della standardizzazione dei processi di sicurezza e qualità per i fornitori della grande distribuzione organizzata (GDO). Gli elementi chiave sono il Sistema HACCP. Gestione della qualità e dei processi. Controllo degli allergeni e tracciabilità. Requisiti specifici per la gestione delle non conformità e il miglioramento continuo. I vantaggi anche in questo caso comprendono il riconoscimento GFSI, maggiore competitività nel mercato europeo e miglioramento della fiducia dei clienti.
Sfide e Prospettive Future
Nonostante le molteplici opportunità, le aziende della filiera della frutta secca in Sicilia si trovano ad affrontare sfide significative. Tra queste, vi è la necessità di innovare i processi di produzione e trasformazione per soddisfare le crescenti richieste del mercato. Inoltre, la concorrenza crescente da parte di produttori di frutta secca in altre regioni del mondo, incluse quelle della California e del Medio Oriente, richiede una strategia commerciale ben definita e orientata alla qualità.
Un altro aspetto cruciale riguarda la sostenibilità. Il consumatore moderno è sempre più attento all’impatto ambientale dei propri acquisti, e le aziende siciliane devono considerare pratiche agricole e di trasformazione eco-sostenibili come parte integrante della loro proposta di valore.
Conclusione
In conclusione, la filiera della frutta secca in Sicilia presenta entusiasmanti opportunità di mercato, sostenute da una tradizione millenaria e da un ambiente favorevole. Tuttavia, per competere a livello globale, le aziende devono investire nella qualità, nelle certificazioni e in pratiche sostenibili. Solo così sarà possibile valorizzare appieno il potenziale della frutta secca siciliana, rendendo l’isola un riferimento indiscusso nel panorama internazionale.